La Visione, cioè l’immagine simbolica di sé e degli altri, è la rappresentazione delle forze che stanno creando la nostra realtà, quindi è importantissimo divenirne consapevoli nella relazione con il figlio/a. Possiamo chiederci: “Come mi Vedo?” in relazione ad ogni ambito. Prendiamo qui, in questo contesto quello dei nostri figli o studenti per comprendere meglio che tipo di relazione stiamo alimentando.
Pensate al vostro ruolo di genitore, sentite che sensazione provate nell’essere madre o padre di vostro figlio/a. Siamo nel reame del simbolo quindi è importante lasciare libera l’immaginazione di manifestare ciò che viene. Non forzate l’immagine semplicemente lasciatela sorgere dalla sensazione e chiedetevi: “Come mi Vedo e come Vedo mio figlio/a in relazione a me?”.
Non prendete paura nel constatare che l’immagine non vi sembra armonica oppure che proprio non vi piace. È solo cercando il punto disarmonico per trasformarlo che si può migliorare un rapporto. Quindi qualunque immagine é benvenuta.
Quasi tutti i giorni faccio questo esercizio con ognuno dei miei figli. Come mi Vedo? Come Vedo Martino, Ginevra, Elia, Gioele? Che immagine ho di ognuno di loro?
Un genitore dovrebbe avere consapevolezza del modo in cui vede il proprio figlio poiché quella Visione lo influenzerà tutta la vita.
Cerco così di osservare come Vedo i miei figli, che immagine ho di loro, per trasformare ogni visione di mancanza in pienezza. Basta una semplice influenza del bambino più piccolo per far vacillare la mia Visione della sua salute. Oppure una lite con il più grande per il fatto che secondo me studia meno di quello che dovrebbe per farmi sorgere la Visione di lui come uno che non ce la farà a passare bene gli anni di scuola. Ovviamente cerco allora subito di trasformare in pienezza le mie Visioni di mancanza.
I metodi per riuscirci sono antichi come l’uomo; io ne uso uno in particolare che è l’essenza di ciò che mi hanno insegnato i miei maestri di saggezza.
L’ho chiamato TheInnerVision ed é anche quello che ho descritto nel libro I Cinque Abbracci.
Usiamo l’immagine simbolica come veicolo della frequenza di pienezza di cui vogliamo nutrirci.
Abbiamo bisogno quindi di una immagine, magari un simbolo divino, Gesù, Buddha, un Maestro di luce, un angelo, ma anche Gandalf, Kung-fu Panda, il Maestro Yoda, non importa, basta che per noi sia un simbolo che possa portarci la nuova sensazione che ci serve.
Noi siamo quindi nell’immagine di partenza nella quale ci vediamo insieme a nostro figlio. Ascoltiamo e osserviamo tale immagine per divenire consapevoli delle forze che si muovono per creare la nostra realtà di quel momento accorgendoci se sentiamo mancanza invece di pienezza.
Chiamiamo con il cuore il simbolo divino che arriva di fronte a noi splendente e amorevole. Chiediamogli la nuova visione-frequenza. Ci abbraccia e si assorbe nel nostro cuore per portarci la nuova sensazione che ci serve. In quel punto nasce un piccolo sole che diventa sempre più grande diffondendo la sua luce in tutto il nostro corpo che diventa sempre più luminoso. Sentiamo questa luce scorrere nel sangue, nelle cellule, come una linfa, una forza, un nutrimento profondo che ci porta un nuovo sentire. Accogliamolo e vediamo la visione che abbiamo di noi cambiare in accordo alla nuova frequenza di pienezza. Ora siamo nella nostra fioritura dove pace, gioia e serenità vengono percepiti dentro di noi. Anche solo per un istante cerchiamo di assaporare questa Visione-frequenza. Guardiamo nostro figlio e vediamo che il divino abbraccia anche lui assorbendosi nel suo corpo. Gli porta luce e tutto ciò che gli serve per manifestare la sua pienezza. Vediamo la Visione di nostro figlio mutare fino a giungere alla fioritura delle sue qualità, passioni e talenti. Vediamolo sereno e felice compiere il suo cammino di essere umano verso la libertà.
Questo esercizio é veramente utile per entrambi, genitore e figlio. Ricordiamoci che non dobbiamo volere che nostro figlio sia o faccia quello che desideriamo noi, ma dobbiamo desiderare con tutto il nostro cuore di aiutarlo a trovare la sua passione, il suo talento che sarà la via per realizzare la sua felicità. E i nostri figli non saranno felici se avranno una casa bella o tanti soldi ma se saranno in grado di creare in accordo alla loro passione, a ciò che piace loro fare. Dovremmo crescere figli liberi e felici, non automi per far soldi. E seguendo le loro passioni saranno comunque in grado di sostenersi economicamente mettendo creatività e talento al servizio della vita. Aiutiamoli ad essere veramente competenti nella realizzazione di ciò che sta loro a cuore e avremo fatto il nostro dovere di genitori. Iniziamo a Vedere e a sentire che possa essere così.
#carlottabrucco#Visione#figli#passione#talento#libertà#felicità